Film of the year: sono sei i film che si giocano la "palma" di film dell'anno.

 

Il Sipontum Arthouse International Film Festival non si ferma mai! 

Infatti, mentre è in corso l'edizione invernale del festival, la prima del 2023, con proiezioni dal vivo previste a partire dal 4 gennaio, la giuria è al lavoro per proclamare il film dell'anno 2022; la scelta risulta piuttosto difficile per via dell'altissima qualità (e gradimento) di questi film.

Sono sei le "pellicole" in corsa per diventare "film dell'anno" in questo 2022 che segna anche il primo anno pieno di attività per il Sipontum Arthouse International Film Festival. Sei nazionalità rappresentate: Germania, Italia, Malta, Brasile, India e Francia. Il vincitore sarà reso noto il prossimo 5 gennaio, dopo la chiusura dell'edizione invernale del festival che segna anche la prima delle quattro sezioni del 2023.


 

Aquaria di Julia Obst e il lavoro che si è aggiudicato la prima sessione in assoluto del festival (novembre 2021); un cortometraggio dal carattere sperimentale ricco di rimandi al cinema delle avanguardie storiche, ma non solo. Realizzato in modo impeccabile da una troupe tutta al femminile, risulta opera sensibile e al tempo stesso misteriosa. Qui è possibile leggere l'intervista fatta alla regista.

Un viaggio segreto, viscerale, intimo e profondo nel proprio sé interiore proprio come l’immagine del pesce morto, le cui carni bianche ,interne, attraverso le quali la protagonista si immerge, sembrano suggerire. Un viaggio di rinascita e di elevazione che sembra passare inevitabilmente attraverso la sofferenza e il dolore. (Manuela Boccanera)


  
Maria's Silence di Cesare Bedogné, vincitore della sessione di gennaio 2022 è stato probabilmente, ad oggi, il lavoro più dibattuto dal pubblico durante le sessioni live. Il suo carattere lirico veicola emozioni e significato attraverso le splendide immagini in bianco e nero. Mediometraggio dal carattere molto personale. Qui è possibile leggere un focus sulle opere dell'autore che sono state presentate al SAIFF.


 Un impressionante lavoro di stratificazione delle immagini suggerisce un altrettanto suggestiva immagine dei nostri strati psichici dove tutto può riaffiorare o affondare, dissolversi o apparire, bagnarsi o bruciare. Decomporsi e ricomporsi sotto la luce o sotto il sole, sotto le foglie o sotto la pioggia. Magnetico e ipnotico il montaggio. Nulla lasciato al caso e tutto lasciato alla poesia e alla precisa vaghezza del mondo non conscio. (Antonio Del Nobile)

 


 

 Vincitore della sessione di febbraio 2022 troviamo Beautiful Lie, di Hristijan Kostovski un film dall'impianto classico e caratterizzato da interessanti soluzioni visive e un cast di livello che dona "verità" a un singolare rapporto "padre/figlio". 

Una storia ben concepita impreziosita da attori veramente eccellenti. Una regia di prospettiva, con spunti di originalità e mestiere.  Gira tutto bene in questo film. (Antonio Del Nobile)


La sessione di Aprile 2022 è andata al disturbante No More di Fabricio Estevam Mira. Torniamo nell'ambito di un cinema sperimentale, "tosto", connotato da una urgenza di fondo e da una performance attoriale a tratti impressionante.


Un pugno nello stomaco!
Immagini forti, crude. Un attore sopra le righe. Più volte ho avuto la tentazione di fermare la proiezione.
Anche l'immagine della locandina è molto bella.
Tra i libri che adoro esiste il Vangelo secondo Maria di Barbara Alberti dove la Madonna ha dubbi sul compito troppo gravoso di essere la madre di Dio. Ho pensato a quel libro, vedendo questo lavoro. (Adriano Santoro)


 
 Unico lungometraggio in nomination per il film dell'anno Into the mist. L'opera del regista indiano Amitabha Chaterji ci presenta una vicenda originale e misteriosa dalla portata politica. Opera interessante con uno stile sobrio ed essenziale.


  - La Nazione stessa è nostra madre. -
- Chi è veramente "la madre" la Nazione o la macchina burocratica?" -
Un'opera notevole: un po' documentario etnografico, a tratti poema bucolico è sicuramente lo specchio della schizofrenia e della preoccupazione delle classi dominanti di soffocare anche il più piccolo potenziale pericolo di cambiamento. Un terrore tale da spingere a inseguire un fantasma.
Un racconto nel racconto nella scelta di lunghi campi e piani sequenza, e nelle inquadrature fisse paradigmi dell'immobilità e del blocco sociale della società stessa che può solo limitarsi a guardare da lontano i funzionari e i potenti (pro tempore) burocrati emanazione di quella macchina dello Stato che (ovunque) ha preso il posto della Nazione.(Antonio Universi)
 

 
 
Concludiamo la rassegna con il En Fin de Conte cortometraggio francese diretto da Zoé Arene, mockumentary dallo stile nervoso e con una splendida interprete, Aline Mahaux che ha ricevuto il consenso unanime da parte della giuria del festival.


Un'attrice meravigliosa che attraverso una storia originale riesce a far entrare lo spettatore in empatia con lei . Ci sono momenti in cui si riesce a "toccare" le sue emozioni, il sogno, il dolore, la potenza della magia che vive dentro di lei. ( Anna Troiano) 

La scelta della giuria sarà particolarmente difficile; i film in nomination vengono rivisti e giudicati anche dai nuovi giurati entrati a far parte del festival nelle ultime edizioni. Appuntamento per il 5 Gennaio; sapremo quale tra questi sei piccoli gioielli sarà il film dell'anno al Sipontum Arthouse International Film Festival.

 

 

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