Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2023

FOCUS - Esplorare la materia - Time Crystals e Tlaloc, un dittico di Abinadi Meza

Immagine
  Abinadi Meza Che cos'è il cinema?  La risposta non può essere una sola; il cinema è dispositivo, linguaggio, spettacolo, industria, arte, innovazione tecnologica... il cinema è anche un luogo fisico, una istituzione, storia ... Tlaloc  Potremmo andare avanti a lungo con questa lista, ma a noi ci basta sapere che il cinema non è soltanto "una cosa", ma ha una natura e un' identità composita e molteplice; sbaglia chi pensa al pubblico come un blocco unico di individui, tutti con lo stesso gusto e le stesse aspettative. Anche gli autori, quando sono davvero tali, seguono strade piuttosto personali per parlare del mondo. Tlaloc  Abbiamo imparato a conoscere il lavoro di Abinadi Meza attraverso un dittico presentato al Sipontum Arthouse International Film Festival (presentato in edizioni differenti) che ci ha posto di fronte a un cinema tanto misterioso quanto profondamente umano. Time Crystals Time Crystals e Tlaloc sono due lavori così lontani eppure così vicini. A

FOCUS - Uno sguardo distopico; Horizon di Daniele De Muro

Immagine
Nell'eterno dibattito che contrappone il cinema d'autore al cinema commerciale si assiste spesso a una eccessiva polarizzazione delle rispettive posizioni; esistono autori che si situano nel mezzo (per scelta o per caso) e che gettano un ponte tra questi due modi di intendere il fare cinema e il rapporto con il pubblico. Lo fanno attraverso film che partono dalle premesse di un cinema classico per poi spostarsi, spesso e volentieri su terreni più interiori e profondi (regno del cinema d'autore). Se il cinema mainstream punta più l'attenzione sulla storia, il cinema d'autore pernsa più ai personaggi.  Questi film che si situano nel mezzo sono scivolosi perché corrono il serio pericolo di scontentare tutti (gli amanti del cinema d'essai e quelli del cinema di cassetta) e perciò sono tanto più significativi quando sono fatti con criterio. Questo, a nostro avviso, è il caso di Horizon di Daniele De Muro , che si situa in una sorta di confine che separa due mondi

NUOVI MONDI - The Afterlife Photo di Tatsuaki Mizoi

Immagine
      Il cinema nipponico in concorso in questi anni al Sipontum Arthouse International Film Festival , ci ha abituati a una buona varietà di modi e di generi produttivi che danno vita a risultati cinematografici anche molto diversi tra loro. Tutti i film ricevuti in questa sede, però, hanno come denominatore comune un'attenzione particolare al mondo interiore degli esseri umani, mondo che è importante tanto quanto (se non di più) il mondo là fuori. Intrecci che non sono tanto incentrati su eventi e azioni, quanto su stati d'animo.     The Afterlife Photo del giovane e interessante Tatsuaki Mizoi , indaga il sentimento umano principale, l'amore, attraverso una storia che si dipana sulla sottile linea che divide i vivi e i morti.  Uno studio fotografico riceve uno strano e bizzarro incarico (rifiutato da tutti gli studi fotografici già contattati prima di loro); una ragazza desidera scattare una foto post mortem di lei insieme all'amore della sua vita (un uono deceduto,

I vincitori della sessione "estate 2023" e le parole della critica sulla selezione ufficiale

Immagine
  Edizione ricca e variegata quella appena conclusa del Sipontum Arthouse International Film Festival con una insolita, per noi, prevalenza di opere italiane e una buona rappresentanza di lavori da tutti i continenti; ricordiamo al pubblico che le proiezioni dal vivo, presso La traccia nascosta sound recording studio , riprenderanno dopo l'estate e saranno ricche di sorprese e novità. Intanto, ecco a voi la lista dei vincitori di questa edizione. Di seguito raccogliamo le impressioni della critica sulla selezione ufficiale. Where is Ida di Petra Zoepnek   Mi ha ricordato i mokumentary piu che i film sperimentali. Il diario di viaggio è un topos intramontabile e chiave di lettura di quest'opera molto curata sotto tanti aspetti.(Luigi Starace)   A sound of hope di Giovanni Pellegrino Quasi un documentario un video di speranza e di denuncia. Le immagini semplici di vita rurale portano alle origini e le parole sottolineano l'orgoglio vero quasi viscerale per la propria te