Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2024

UN CERTAIN REGARD - The Stoic Breeze di Tomas Gold

Immagine
  Nell'ambito di una costante meditazione sul cinema e sui quesiti che più spesso ci si pone all'interno del Sipontum Arthouse International Film Festival , viene fuori sempre la stessa domanda, con un ritmo regolare quasi fosse la lancetta dei secondi che scandisce il tempo: che cosa è il cinema arthouse? La risposta sfugge alla singola affermazione perentoria, sfugge alla volontà di incarcerare questo cinema di per se stesso libero, dentro definizioni troppo stringenti. Rimane quindi il dubbio, l'insoddisfazione per una risposta che dice tutto e non dice niente. Poi arriva al festival un film come The Stoic Breeze di Tomas Gold e la risposta viene da sè... è già tutta lì davanti agli occhi e senza bisogno di spendere troppe parole. Non che questo film racchiuda tutto il cinema arthouse e lo definisca nel suo carattere complesso e multiforme, tuttavia ne incarna lo spirito più profondo e sincero, libero dalle pastoie e volontà di entrare nel business commerciale. Questo

SGUARDI CINEFILI - Light on water 9 - di Andrew Payne

Immagine
Dopo il favorevole riscontro ottenuto dall'esordio della nuova rubrica SGUARDI CINEFILI , proponiamo, per il secondo appuntamento della serie, le riflessioni del presidente di giuria, Antonio Del Nobile , sul film vincitore del premio Best Experimental Film nella recente edizione del Sipontum Arthouse Film Festival ; stiamo parlando di Light on water 9 di Andrew Payne . Kant si interrogava sulla realtà ultima delle cose parlando della "cosa in sé". Questo film sembra proporre una riflessione su "la cosa di per sé": E cosa c'è di maggiormente specifico del cinema per riflettere sulla cosa di per sé? In questo senso il corto é metacinematografico in quanto "riflette" sulla cosa a partire dagli elementi costitutivi sia della "cosa" sia del cinema stesso: Luce, tempo/durata, movimento, spazio, alto/basso, pieno/vuoto... e anche superficie/profondità. Questo lavoro propone una operazione di sottrazione rispetto a tutte le convenzioni

SGUARDI CINEFILI - Il vento dei ricordi, Michele Raimondo Guidacci

Immagine
  Inauguriamo con l'interessante lavoro del giovanissimo Michele Raimondo Guidacci (appena 16 anni), una nuova rubrica, SGUARDI CINEFILI , che analizza i film "dalla parte dello spettatore"; una prospettiva più istintiva e militante, emozionale se così possiamo dire, in cui il "giudizio" lascia spazio a ciò che il film evoca nella mente dello spettare/critico che si lascia andare a un flusso di pensieri ispirati dallo stesso film; non necessariamente notazioni tecniche ispirate da un certo rigore analitico quindi, ma più mosse da uno spirito cinefilo, una commistione continua tra cinema ed esistenza. Una prospettiva che ci piace definire militante e priva di compromessi.   Sembra che ci siano molte foglie in questo bel corto, ma al di là delle apparenze, per quanto riguarda l'idea di cinema alla base del film, Michele Raimondo Guidacci sembra avere sfrondato molte delle convinzioni e delle mode dominanti.   E ha fatto bene. Ha fatto ciò che normalmente re