Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2022

FOCUS - la serie "Tiny Moving Pictures" di Lindsay McIntyre

Immagine
  Lindsay McIntyre è una regista e artista canadese, di origini Inuit, già molto affermata sulla scena artistica internazionale. Abbiamo avuto il piacere di presentare al Sipontum Arthouse International Film Festival quattro sue opere appartenenti alla serie Tiny moving pictures (che potremmo tradurre con con l'etichetta "film minuscoli"). A tratti, questi piccoli film, sembrano piovuti a noi da un'altro decennio e da un altro contesto; azzardiamo una ipotesi: sarebbero piaciuti, e tanto, a Jonas Mekas . Si tratta di cortometraggi di breve durata, di carattere sperimentale, dove la sperimentazione si riferisce in particolar modo all'aspetto materiale del film e all'unità minima del linguaggio cinematografico: l'immagine. L'aspetto narrativo, in queste opere, emerge solo in negativo e attraverso il contributo attivo dello spettatore capace di completare i vuoti e i silenzi di narrazione. Realizzati spesso in pellicola, caratterizzati da un utilizzo s

House-To-House - Mohammad Baqer Hoseini

Immagine
  Caratterizzato da una regia molto interessante e di prospettiva, con alcune sequenze che mostrano già una marca autoriale ben definita (vedi l'intensa sequenza dell'attacco notturno), House-To-House è un film coraggioso, realizzato con mezzi di fortuna all'indomani dell'arrivo dei Talebani in Afghanistan. Interessante anche nello stile, secco e preciso, nella costruzione circolare; di qualità è anche la direzione degli attori. Ne abbiamo parlato con il suo autore. 1. Il film si apre con una porta (vista dall'esterno) e si chiude con una porta (vista dall'interno ma che sembra più una prigione per via delle sbarre). La porta qui è usata come ultima frontiera della propria libertà. sei d'accordo? Si, esattamente. La casa è sempre il primo luogo in cui una persona si sente al sicuro e il personaggio della storia lascia la sua casa per raggiungere un luogo più sicuro. E questo è il culmine dell'insicurezza. Volevo che lo spettatore guardasse prima l

FOCUS - incontro con l'attrice Janet Etuk

Immagine
  L'abbiamo ammirata in Cold , intenso film diretto dalla coppia Turner/Coaché in concorso nella seconda edizione del Sipontum Arthouse International Film Festival , film nella quale interpreta una donna che subisce la perdita peggiore che possa esserci per una madre. Nel film (in coppia con un altrettanto bravo e intenso Jacob Meadows ) ci ha regalato un' interpretazione dolente e profonda, tratteggiando un personaggio misurato e dignitoso, ricco di sfumature e segnato da una profonda sofferenza, una interpretazione che le ha fatto vincere il premio come miglio attrice nella sezione lungometraggi. Ne abbiamo parlato con Janet. 1. La tua intensa interpretazione è stata apprezzata da tutta la guiria. Come ti sei preparata per affrontare un ruolo così complesso e universale? Grazie mille per il vostro apprezzamento, non sarei stata in grado di entrare in questo ruolo se non fosse stato per la natura aperta di Claire e Lisle . Fin dal primo giorno mi hanno detto di fare tut