NUOVI MONDI - The Troxler Effect di Daryl Sparkes

 

Nell'ambito di un cinema filologico, dove tecnica e tecnologia oltre ad essere indispensabili per la realizzazione del film entrano in qualche modo nell'opera stessa, lo fanno in modo che potremmo definire tangibile, The Troxler Effect rappresenta senza dubbio una punta di diamante.

 

Daryl Sparkes è docente di cinema all'università di Brisbane oltre a essere un regista pluripremiato. I suoi lavori sono conosciuti e apprezzati un po' in tutto il mondo. In The Troxler Effect ha scelto di raccontare la storia di una donna perseguitata dalla visione di doppi (Doppelgänger) dopo essersi tagliata con un coltello mentre cucinava. Per farlo ha fatto scelte tecnologiche ben precise che coprono un arco temporale di innovazioni di circa 200 anni (per concludersi con il finale del film girato con un moderno iPhone)

 

Per chi non lo sapesse, l'effetto Troxler è una sorta di inganno percettivo, un adattamento neuronale che lentamente fa scomparire una immagine che stiamo fissando. (Per saperne di più potete consultare questo articolo di Focus). 

L'illusione ottica, la meditazione sulla tecnica e tecnologia viene svolta in sottofondo dall'autore senza la necessità che lo spettatore sia consapevole del discorso teorico di fondo mentre sta guardando il film. Una meditazione sulla tecnologia che si spinge fino alle moderne tecnologie di AI.

 

L'aspetto filologico del film si palesa attraverso l'utilizzo per le riprese di una vera Cine Kodak Model A 16mm del 1923 a manovella (il regista ha scelto un modello di 100 anni fa per raccontare la sua storia), ma l'aspetto filologico non finisce qui; musiche e didascalie che accompagnano magnificamente le immagini, sono altrettanto puntuali nel loro essere storicamente collocate.

 

Le musiche composte da David Bailey sono state suonate con un vero organo cinematografico in uso negli anni venti. Le didascalie richiamano da vicino lo stile di quegli anni, epoca d'oro del cinema muto.

 

Il risultato è un vero tuffo nel passato, un' esperienza cinematografica che coinvolge lo spettatore e gli fa fare un tuffo nella storia del cinema; e così la tecnica utilizzata per fare cinema, oltre ad offrire una cifra stilistica fortemente connotata, diventa anche uno dei soggetti portanti dell'opera cinematografica stessa.

 

Un film sperimentale con un plot onirico e venature horror che non può non riportarci alla mente Meshes of the Afternoon di Maya Deren dalla quale mutua anche alcuni stilemi e soluzioni visive (vedi la scatola specchio in luogo della faccia specchio).

 

Nell'edizione Autunno 2023 del Sipontum Arthouse International Film Festival, The Troxler Effect si è aggiudicato il premio come miglior film sperimentale e miglior colonna sonora.

Un'opera che ha il merito di catturare l'occhio dello spettatore e regalargli un viaggio nel tempo cinematografico, trascinandolo nell'epoca d'oro del cinema muto.


 



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