DAL VERO - Tracce di Rocco di Marina Resta


Iniziamo oggi una nuova rubrica dedicata al cinema documentario intitolata DAL VERO. I film "Dal vero" sono definiti così in contrapposizione al cinema di fiction, ovvero di finzione. La tradizione dei film documentari è antica e gloriosa, precede la nascita del cinema narrativo di finzione e ha avuto esponenti gloriosi, quasi mitologici, già all'origine della settima arte (basti pensare alle "vedute" di Alex Promio o ai documentari di Boleslaw Matuszewski fino ad arrivare a Grierson e Flaherty, per rimanere solo al cinema muto. Una delle caratteristiche principali dei documentari è quella di invecchiare bene (quando un documentario è bello, tende a migliorare con il tempo, diventa più prezioso). Al Sipontum Arthouse International Film Festival sono giunti molti documentari interessanti dei quali abbiamo discusso in questa stessa rivista on line; oggi Parliamo di Tracce di Rocco di Marina Resta

 
La regista altamurana (anche direttrice artistica del Working Title Film Festival)attraverso uno sguardo in prevalenza "osservazionale" e l'impiego massiccio di materiale di repertorio proveniente dall'Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e dall'Istituto Luce ripercorre i luoghi e i tempi cari a Rocco Scotellaro, poeta e scrittore lucano, è stato anche un politico e sindaco della sua città. Marina Resta compie questa preziosa operazione di ricerca a cento anni dalla sua nascita.

 
Ma la figura di Rocco Scotellaro è una presenza piuttosto discreta per tutta la durata del film; in questo senso il documentario riproduce quella che era una caratteristica dell'intellettuale in vita. Sono proprio le sue tracce che si intuiscono attraverso le strade, i vicoli dei paesi che lui ha abitato e amato (Tricarico, Bernalda, Pisticci, Metaponto, Matera...)



Due sono gli elementi che a nostro avviso ci danno le coordinate precise attreaverso le quali orientarci in questo lavoro; la più importante è la dichiarazione del narratore (di repertorio) su Carlo Levi che 

"...nel lontano millenovecentotrentacinque cercava se stesso, la verità, in un paese prima del tempo e della storia, la Lucania."

Il secondo indizio forte ci è dato dal titolo; Tracce di Rocco. Sono tracce, riverberi della sua presenza che corrono nelle stradine e in campo aperto, tra i calanchi e qualche fabbrica ormai abbandonata... tra passato e presente in una terra che va al di là del tempo stesso, appunto, e della storia.

 
La regista osserva, e mette in contatto passato e presente, modernità e mondo rurale, persone che vanno e che tornano alla ricerca delle proprie origini attraverso un movimento circolare di natura proustiana.

 

Ne viene fuori un racconto delicato e intriso di una certa poetica malinconia che sopravanza le dinamiche antropologiche, dinamiche dal gusto vagamente esotico dato dai documentari che tra gli anni trenta e sessanta indagavano le reatà rurali, specie quelle del sud.


E Scotellaro compare e scompare da questi posti, rischia di essere dimenticato e la ricerca tenta di ritrovarlo, di riscoprirlo. Ed è lui che ci presente, in documentario dell'istituto Luce, la figura contadina di Michele Mulieri e del suo Ristoro dell'anno Santo impiantato sulla strada tra Grassano e Tricarico, un ristoro degli anni cinquanta che esiste ancora oggi; 


Figura singolare arrivata a contrapporsi a Mussolini rivendicando la promessa ricevuta. Anche qui non vediamo Scotellaro (ma vediamo Mulieri)... e il nostro scrittore, artista, intellettuale, resta nell'ombra del suo tempo e del suo posto.


Attraverso i suoi ritmi lenti che ci restituiscono almeno in parte quella dimensione senza tempo della Lucania di cui parlavamo al principio, questo piccolo gioiellino ci restituisce delle tracce di Scotellaro e tenta di arrivare con delicatezza all'essenza delle cose, a quelle verità più intime e personali che forse non si possono capire fino in fondo, ma soltanto intuire, avvertire attraverso le tracce che queste verità lasciano.

Tracce di Rocco, che ha vinto come miglior documentario nella sessione dell'autunno 2023 al Sipontum Arthouse International Film Festival, è in programma per la proiezione agli affezionati del nostro festival il 22 marzo alle 20,30 presso La Traccia Nascosta - Sound Recording Studio.




 

 

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