NUOVI MONDI - The Afterlife Photo di Tatsuaki Mizoi

 

 
 Il cinema nipponico in concorso in questi anni al Sipontum Arthouse International Film Festival, ci ha abituati a una buona varietà di modi e di generi produttivi che danno vita a risultati cinematografici anche molto diversi tra loro. Tutti i film ricevuti in questa sede, però, hanno come denominatore comune un'attenzione particolare al mondo interiore degli esseri umani, mondo che è importante tanto quanto (se non di più) il mondo là fuori. Intrecci che non sono tanto incentrati su eventi e azioni, quanto su stati d'animo.
 

 The Afterlife Photo del giovane e interessante Tatsuaki Mizoi, indaga il sentimento umano principale, l'amore, attraverso una storia che si dipana sulla sottile linea che divide i vivi e i morti. 
Uno studio fotografico riceve uno strano e bizzarro incarico (rifiutato da tutti gli studi fotografici già contattati prima di loro); una ragazza desidera scattare una foto post mortem di lei insieme all'amore della sua vita (un uono deceduto, presumibilmente, poco prima). 
 

 
 Fotografato con un bianco e nero raffinatissimo, Mizoi mostra anche una non comune abilità nel dosare, come giusti ingredienti di una ricetta, gli elementi volutamente eterogenei del plot di partenza. 
Infatti, alla storia tipicamente romantica incarnata negli occhi della protagonista (una coinvolgente e lirica Mitsuki Moriyama, vincitrice anche del premio come miglior attrice nella sezione mediometraggi) fa da controcanto un trio di amabili caratteristi (gli altrettanto bravi Atsushi Utsumi, Mato e Mercy Miyama), protagonisti a loro volta di una sottotrama fantasmatica da "casa infestata" con un sottotesto brillante alla (Scooby-Doo).



Il film viaggia continuamente in equilibrio tra le memorie di un amore ormai interrotto dalla guerra (o dallo spionaggio in tempo di guerra), un amore dolce e profondo (con una sequenza classica sulla giostrina alla maniera di Coeur Fidèle di Jean Epstein), e la missione (di scattare una foto post mortem) che si rivela tutt'altro che semplice.


Ne viene fuori un'opera che da una parte mantiene la sua algida raffinatezza e dall'altra coinvolge lo spettatore nella trama principale e nelle sottotrame altrettanto interessanti.

il regista Tatsuaki Mizoi


 Vincintore di ben tre premi nella sessione estiva del Sipontum Arthouse International Film Festival (Best Cinematography Medium Length, Best Actress Medium Length e Best Screenplay Medium Length) sarà possibile vederlo nelle proiezioni live, dopo l'estate, presso La Traccia Nascosta Sound Recording Studio).
 

 



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