FOCUS - Esplorare la materia - Time Crystals e Tlaloc, un dittico di Abinadi Meza

 

Abinadi Meza

Che cos'è il cinema? 

La risposta non può essere una sola; il cinema è dispositivo, linguaggio, spettacolo, industria, arte, innovazione tecnologica... il cinema è anche un luogo fisico, una istituzione, storia ...

Tlaloc

 Potremmo andare avanti a lungo con questa lista, ma a noi ci basta sapere che il cinema non è soltanto "una cosa", ma ha una natura e un' identità composita e molteplice; sbaglia chi pensa al pubblico come un blocco unico di individui, tutti con lo stesso gusto e le stesse aspettative. Anche gli autori, quando sono davvero tali, seguono strade piuttosto personali per parlare del mondo.

Tlaloc

 Abbiamo imparato a conoscere il lavoro di Abinadi Meza attraverso un dittico presentato al Sipontum Arthouse International Film Festival (presentato in edizioni differenti) che ci ha posto di fronte a un cinema tanto misterioso quanto profondamente umano.

Time Crystals

Time Crystals e Tlaloc sono due lavori così lontani eppure così vicini. Azzardiamo una chive di lettura; Meza realizza dei film in cui spiccano due elementi su tutti: il tempo (che passa) e la materia.


Time Crystals


La materia viene fuori dalle immagini sporche e granulose di found footage di Time Crystals (oltre che dal titolo stesso, cristalli di tempo appunto, un tentativo di dare corpo a un qualcosa che per definizione un corpo non ce l'ha).

A propostito di Time Crystals, Antonio Universi scrive:

 " Un lavoro denso come una stella di neutroni, che attiva pensieri, ricordi e connessioni"

Denso appunto... ancora un richiamo alla materia all'interno di una cornice che risulta misteriosa. L'unica voce che sentiamo nel film, poi, fa da contrappunto immateriale; la voce infatti è senza corpo, non è di nessuno, è prodotta dall'intelligenza artificiale e nonostante la sua disumana monotonia, come giustamente fa notare David Fratini, non riesce a scardinare la sua "bellissima forza sensoriale".

Time Crystals

 Questo discorso sulla materialità e trasformazione diventa più puntuale e dichiarato in Tlaloc, lavoro "senza telecamera" ma realizzato dipingendo direttamente a mano la pellicola. Ciò che ne scaturisce é la trasformazione, il cambiamento del colore (esistenziale?)

Tlaloc

Come giustamente fa notare Luigi Starace,

"E' un lavoro naturalistico mascherato da sperimentale. L'idea visiva è intrigante: narrare "la/le corrosione/i" che sia della cellulosa del supporto analogico, o del flusso della memoria ancestrale della divinità cui fa riferimento il titolo, oppure dell'evento naturalistico sempre identico a se stesso e quindi ripetitivo. Corrosioni che possono tendere al caos ma non all'annientamento visivo , o annullamento della cultura naturalistica. Il lavoro sembra suggerire che non tutto ciò che esiste possa essere decifrato o decodificato secondo i parametri a noi noti."

Ritorna ancora la materia quindi, il mistero che c'è dietro alla materia stessa e la reiterazione che pure avevamo notato negli "eterni ritorni" di Time Crystals.

Time Crystals

 Abinadi Meza è un artista completo e, attraverso la sua meditazione su materia e tempo si interfaccia con occhi vergini al mistero dell'animo umano.

 

Qui di seguito Black Box recorder.



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