En Fin De Conte - di Zoé Arene - Film dell'anno (2022)
L'attesa è finita!
La giuria ha decretato il vincitore per l'anno 2022 (competizione che ha compreso anche i vincitori della prima edizione tenutasi nel 2021). Ricordiamo i sei titoli in gara, tutti film di qualità e che hanno messo non poco in difficolta la giuria nella scelta finale.
Aquaria
Director: Julia Obst
Country of Origin: Germany 2021
Runtime: 4 minutes 20 second
Project Type: Experimental, Fantasy
Key Cast: Julia Obst, Keana Korn
Maria's Silence
Director: Cesare Bedogné
Country of Origin: Italy 2017
Runtime: 38 minutes
Project Type: Experimental, Documentary
Key Cast: Maria Frepoli
Beautiful Lie
Director: Hristijan Kostovski
Country of Origin: Malta 2021
Runtime: 35 minutes
Project Type: Drama
Key Cast: Stephen Oliver, Vladimir Cabak, Michelle Martin, Franco Sciberas
No More
Director: Fabricio Estevam Mira
Country of origin: Brazil 2021
Runtime: 32 minutes
Project Type: Experimental
Key Cast: Fabricio Estevam Mira, Luiza Leão, Alessandro Martins Neto, Lucas Machado
Into the mist
Director: AMITABHA CHATERJICountry of origin: India 2021
Runtime: 1h 10 minutes
Project Type: Drama
"E' stata una decisione difficile perché tutti e sei film in concorso avevano almeno un giudice - innamorato - di quella particolare pellicola. Non è stata, quindi, una vittoria facile ma assegnata al fotofinish. Vorrei però precisare che l'intento principale del festival è quello di presentare al pubblico le opere che più ci hanno appassionato e quindi vorrei ringraziare tutti gli autori, non solo i sei in concorso in questa finale, che hanno reso possibile questo bellissimo viaggio cinematografico e ci hanno fatto ridere, piangere, pensare e indignare" ha dichiarato il direttore artistico del festival Adriano Santoro.
En Fin De Conte è una favola dai toni dark; una commedia amara sull'importanza di credere o saper sognare ancora. Un falso documentario su una fata (Coco) a cui nessuno più crede e lei diventa una reietta, parìa della società contemporanea (insieme a mago Merlino, tra gli altri, che in questo film è un vecchio ubriacone gettato sulla panchina di fronte alla stazione).
Un'attrice meravigliosa che attraverso una storia originale riesce a far
entrare lo spettatore in empatia con lei . Ci sono momenti in cui si
riesce a "toccare" le sue emozioni, il sogno, il dolore, la potenza
della magia che vive dentro di lei.
i personaggi collaterali "incorniciano" un'opera d'arte la bellezza
di una creatura cosi fragile ma allo stesso tempo cosi potente.
il rapporto con il cameramen risulta molto interessante e man mano
si fa sempre più profondo. La ricerca del particolare è notevole è
arricchisce il sottotesto del racconto. Il corpo della protagonista è
uno strumento fortissimo: ha dei movimenti che riempiono lo spazio
intorno con "prepotenza" e forza.
Il finale è "magico". (Anna Troiano)
Maxwell Stewart nel suo volume "Storia delle streghe e della stregoneria" ci diffidava dal figurarci l'uomo medievale come un ingenuo e ignorante essere, imbevuto di false superstizioni perché credeva addirittura nelle streghe. Ci diffidava dal farlo perché la cultura del tempo ammetteva l'esistenza delle streghe e per questo semplice motivo, le streghe esistevano, nella quotidianità, nei discorsi, nei sogni e per le strade.
Questo finto documentario (Mockumentary) affronta proprio il tema della perdita del sogno (della capacità di sognare e di credere, in definitiva) e la protagonista, una fata rifiutata da tutti e privata dei suoi poteri, sembra piovuta dalle miserie di Kensington Avenue a Philadelphia... molte le sequenze di culto (la sequenza all'ufficio di collocamento, il tentativo di convincere un bambino a credere nelle fate, l'incontro con Mago Merlino... barbone ubriaco e morente su una panchina. Finale stupendo. Attrice Eccellente. (Vincenzo Totaro)
Un giovane filmaker vuole documentare attraverso una trentenne
emarginata, la violenza e l'isolamento di chi vive ai margini della
società. Ma Coco è molto di più di una semplice ragazza emarginata e il
regista lo scopre ben presto. Cocò sostiene con fermezza ed
ostinazione di essere una fata e di vivere in mondo magico fatto di
abiti regali e di bacchette magiche anche se nessuno sembra disposto a
crederle,- Non lo fà persino la bambina seduta alla panchina .. neanche
lei riesce a stare al gioco, neppure per un secondo. Solo il regista
sembra crederle e darle voce in capitolo... Coco incarna in pieno, con i modi sgarbati, mascolini e rabbiosi che la
contraddistinguono, lo stereotipo di donna distante anni luce da ciò
che la società sembrerebbe imporle, con i suoi modelli femminili
..modelli che passano anche attraverso le fiabe..lo stesso mondo
fiabesco all'interno del quale Coco vorrebbe tanto far parte ma dal
quale si sente respinta. Performance recitativa davvero notevole. (Manuela Boccanera)
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