Antarctica - Anirban Mandal

 

Il cinema di Anirban Mandal segue un percorso solitario, intimo e personale; potremmo dire appartato. In quest' opera, presentata al Sipontum Arthouse International Film Festival nel gennaio 2022, il cortocircuito Arte/Amore/Passione si dipana attraverso un kammerspiel con venature fantascientifiche seguendo strade misteriose. Il protagonista (lo stesso Mandal) Viene incaricato dalla sua ex impresaria (l'attrice molto famosa in patria Swagata Sen) di dipingere un ritratto a figura intera della stessa donna. L'uomo è affetto da Retinite Pigmentosa e ormai è quasi completamente cieco, ha smesso di dipingere. Ma l'insistenza di lei e l'amore di lui compiono il miracolo artistico. L'opera vede la luce, ma l'artista ha cambiato il soggetto suscitando le ire dell'altra... Esiste un mondo alternativo? Un mondo in cui la stessa storia poteva seguire un percorso differente?

Tra i tanti motivi di interesse, il film getta un insolito quanto magico ponte con il cinema muto italiano, pienissimo di artisti che "dipingevano con gli occhi del cuore" e spesso, il risultato finale era un capolavoro che creava problemi all'amante ritratta. Questo film, inaspettatamente, si collega a opere come Il ritratto dell'amata (Gerolamo Lo Savio, 1912), Il Fuoco (Piero Fosco, 1915), Il quadro di Osvaldo Mars (Guido Brignone 1921), opere lontane nel tempo e nello spazio ma che testimoniano una verità difficilmente confutabile: il cinema può essere un linguaggio comune.

Ne abbiamo parlato con l'autore.

Swagata Sen e Anirban Mandal


1. Antarctica mostra il binomio arte e amore. Le due cose sembrano andare di pari passo; spesso un'opera ispirata da amore/passione rischia di diventare un capolavoro. Dal tuo punto di vista, l'artista ama per poter poter dipingere o dipinge perché ama?
Verissimo. Si tratta di arte, amore, agonia e amore di nuovo, con alcuni aspetti nascosti della psicologia e delle emozioni legati insieme da un concetto fantasy, o meglio di fantascienza. Due persone vulnerabili si avvicinano seguite da un incontro "casuale" che all'inizio somigliava più ad una lotta. Il loro peculiare legame viene influenzato e riflesso in universi paralleli.


L'artista ama dipingere ed è riuscito a dipingere (affetto da una cecità crescente) perché amava. Quest'ultimo concetto risulta evidente quando vediamo che disobbedisce alle istruzioni iniziali, di dipingere un soggetto specifico, e lo esprime in modo molto diverso.


2. Il film è essenzialmente un Kammerspiel che mostra una coppia di attori particolarmente affiatati. Com'è stato lavorare con Swagata Sen? Come è iniziata la vostra collaborazione? 

Sì, dell'intera produzione di Antarctica (compresa la fotografia, il montaggio ecc.) me ne sono occupato io; eravamo solo noi due, ho scritto anche la sceneggiatura. la macchina da presa era montata su un treppiede quando io ero nell'inquadratura. Swagata si è occupata di tutto ciò che concerne il suo ruolo (si è truccata anche da sola) e qualche volta mi ha dato preziosi suggerimenti. Il programma si è allungato a causa di ostacoli: entrambi abbiamo avuto il Covid (separatamente però), nel nostro paese ci sono stati dei blocchi, delle chiusure e lei era impegnata con una serie TV che richiedeva date ininterrotte ecc. Ma proprio a causa di questi problemi e di questo inaspettato dilatarsi della produzione, ho potuto catturare scene all'aperto in diverse stagioni dell'anno a sostegno del flusso del tempo mostrato nello script. Naturalmente lavorare con Swagata è stato fantastico e sempre stimolante. L'ho incontrata per la prima volta nel 2017 quando le ho scattato alcune foto (allora faceva solo la modella). La nostra collaborazione è stata interrotta dal 2018 al 2019 ma abbiamo ricominciato a lavorare insieme con un concept fotografico d'arte, all'inizio del 2020. Nel 2020, durante il primo blocco prolungato, abbiamo parlato del mio primo cortometraggio "Swan Lane" tramite WhatsApp e al telefono(l'abbiamo realizzato da agosto a settembre 2020). Lei mi aiuta sempre a tenere i piedi per terra e letteralmente mi raddrizza se sogno troppo ad occhi aperti.


3. Ricordiamo che, quando hai presentato il film al festival, era a colori. Rivedendolo ora ci siamo accorti che l'hai cambiato in bianco e nero, a parte il finale (scelta azzeccata a nostro avviso). Abbiamo torto? Puoi dirci i motivi di questo cambiamento? 

Sì, all'inizio è stata una scelta ovvia, per me girarlo a colori, perché nel film ci sono splendidi paesaggi invernali e la stagione dei monsoni. Ma poi ho voluto sottolineare le emozioni, la vulnerabilità, gli alti e bassi nel rapporto dei personaggi con un capriccio del destino. Le immagini in bianco e nero sembravano potenziare questi aspetti. Il film inizia con l'ultima scena (a colori), racconta la storia in bianco e nero e alla fine salta di nuovo a colori fino al culmine. Mi è sembrata la scelta più giusta anche se mi ha spezzato il cuore perdere i colori poetici delle nebbiose scene invernali e delle piovose scene del monsone [sorride].


 4. Ci è sembrato che la tua serie fotografica "Chance" avesse una sottile connessione con Antarctica (e non solo perché anche tu e Swagata apparite nella serie). Abbiamo torto? Che legame c'è, se c'è, tra le due opere? 

Antarctica ha molti segreti ed esperimenti, incluso il titolo.
Sì, Chance (realizzato a febbraio 2018) ha una connessione. Lo stesso vale per Swan Lane (un'altra serie che è stata pubblicata su PX3 nel 2020). Il concept del film era basato su una serie fotografica mai realizzato nel 2018. Saresti scioccato nel sapere che dopo una breve scrittura mi sono imbattuto in questo titolo (Antarctica) e quando ho fatto ricerche sull'Antartide, sono venuto a conoscenza della questione dell'universo parallelo che ha avuto luogo in Antartide [vedere l'esperimento ANITA IV] e sostanzialmente la storia e la sceneggiatura si sono scritte da sole. Lo scontro o la sovrapposizione dell'universo normale e dell'universo parallelo nella storia, secondo me, sono metafore per la mente conscia e quella subconscia. Come i personaggi del film, anche noi a volte litigavamo su diverse cose. Il dipinto olio su tela è stato fatto da me e ho praticamente vissuto il personaggio.
 


5. A cosa stai lavorando ora? 

Ho finito il mio terzo cortometraggio: Coin. È un film in cui un uomo diventa ossessionato dalle monete. Basandosi sulle sue convinzioni, cerca di combattere le sue delusioni, ma la sua salute mentale continua a peggiorare. 

Sono sicuro che parteciperà al Sipontum Arthouse International Film Festival in futuro.

prima versione della locandina


 Ricordiamo al pubblico che dalla fine di settembre riprenderanno le proiezioni live del Sipontum Arthouse International Film Festival. Sarà possibile rivedere Antarctica nel corso di queste proiezioni.

 Ringraziamo Anirban Mandal per la sua disponibilità e ci diamo appuntamento a breve per parlare di altri film in rassegna al Sipontum Arthouse International Film Festival. Intanto vi lasciamo con le parole della giuria.

Sceneggiatura preziosa e ricca di profondità, prende lo spettatore per vie traverse e non facili da spiegare. L'elemento fantastico impreziosisce l'aspetto sentimentale. (Manuela Boccanera)

Film strano, un po' sghembo, si prende diverse libertà stilistiche che spesso vanno a segno mostrandoci soluzioni piuttosto originali e di forte presa. Bella la storia, un dramma da camera intenso e ben supportato da una coppia affiatata di interpreti. (Vincenzo Totaro)

 

 

 

 

 

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